Antalya, mare a ritmo di jazz
Antalya è una destinazione di viaggio che sta diventando sempre più popolare dall’Italia per chi intende prolungare la sua estate godendo di qualche settimana di caldo in più. Il periodo migliore per visitare questa zona della Turchia infatti sono i mesi di settembre/ottobre: dicembre e gennaio sono i meno afosi ma anche i più piovosi.
In generale il clima è favorevole e poco piovoso (statisticamente pare ci sia il sole 300 giorni l’anno) perché Antalya è protetta sul versante interno dalle montagne del Tauro. La città è tipicamente romana: con il porticciolo, le mura (suggestive soprattutto quando vengono illuminate di notte) e le spiagge dalla vegetazione mediterranea.
Non pensate quindi di trovare spiagge isolate: preparatevi a condividere gli spazi con turisti, soprattutto russi e tedeschi. Ma il risvolto positivo è che la località è ben attrezzata e le strutture turistiche offrono servizi di alto livello e standard europei. Noi, un po’ in controtendenza, abbiamo scelto il mese di luglio per visitare Antalya: il caldo era un po’ afoso ma in questo periodo si tiene l’Antalya International Jazz Festival, un must per gli appassionati di questo genere musicale.
Quello che balza subito agli occhi in questa zona è la ricca vegetazione: il simbolo di Antalya è l’arancio ma ovunque si trovano palme, banani, avocado etc. Quasi tutte le spiagge sono di ciottoli: se preferite la sabbia (qui rara) scegliete Patara.
Un altro aspetto caratteristico sono le case in legno addossate alle mura delle città, molte delle quali trasformate in alberghi. A livello monumentale il simbolo di Antalya l’elegante minareto della Moschea Yivli Minare risalente al XIII secolo. Le due maggiori moschee ottomane della città sono la moschea di Murat Pasa del XIV secolo e la Moschea Teseli Mehmet Pasa del XVIII secolo. Il quartiere più antico, Kaleici, si contraddistingue per stradine strette e tortuose: vi si accede dalla Porta di Adriano.