A Djerba per rinascere
A Djerba si rinasce, nello spirito, dimenticando gli affanni della nostra esistenza, come fecero i compagni di Ulisse, mangiando il fiore di loto. Basti pensare che Djerba è stata fonte di ispirazione per la scrittura dell’Odissea di Omero: la Lotophagitis abitata appunto dai Lotofagi, un tempo luogo avventuroso, è oggi una bellissima località di villeggiatura.
L’isola tunisina di Djerba è piuttosto grande, misurando circa 400 Km quadrati e giace placida nelle acque del Golfo di Gabes. Famosa per le sue spiagge, la più nota delle quali è larga 150 metri e lunga oltre 400, ospita strutture ricettive dotate dei comfort dell’all-inclusive.
Io e il mio ragazzo ci siamo innamorati di Djerba: è un posto da visitare assolutamente perché, oltre alle sue stupende spiagge, ci sono anche una popolazione eclettica e accogliente e pittoreschi villaggi, caratterizzati da piccole abitazioni bianche squadrate. La città più grande è Houmt Souk, molto attiva grazie al suo movimentato mercato e ai cafè all’aperto. Stesso discorso per Midoun, dove ci siamo divertiti a fare ‘affari’ acquistando dopo estenuanti (a tratti anche esilaranti) contrattazioni.
Davvero consigliato il tour nel deserto, in quad o in fuoristrada se volete fare più giorni, visitando magari le oasi sia del deserto sia di montagna, incontrando persone genuine al di fuori dei soliti circuiti turistici, preda di asfissianti venditori. A Djerba si trova anche un castello, il forte Ghazi Mustapa, affacciato sul mare nel porto di Houmt Souq, mentre le moschee rappresentano gli edifici religiosi più comuni.
Per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza va detto che Djerba è anche sinonimo di convivenza pacifica, come dimostra la presenza di una minoranza ebraica stretta attorno alle sinagoghe, la più famosa delle quali è la Ghriba (è inoltre una delle più antiche al mondo). Oltre a soggiornare presso l’hotel e a godere della vita da spiaggia, a Djerba è consigliato prendere dei taxi (solo a tassametro!) e visitare l’entroterra e i piccoli paesini, per conoscere usanze locali e incontrare persone autentiche.
Djerba è davvero molto bella se vissuta in questo modo, senza fossilizzarsi sulla vita da mare e lamentarsi del fatto che ogni tanto ci sono le alghe: l’acqua è comunque verde turchese, limpida e calda e, qualora non fosse nella sua migliore giornata, approfittatene per vivere un po’ di più l’isola. Ne ritornerete, come successo a noi, con un bagaglio umano e culturale accresciuto. Ricordate, a Djerba se si vuole, si rinasce!