Watamu, Kenya: un paradiso in bilico tra passato e modernità
Watamu, in Kenya, è una delle mete turistiche più rinomate al mondo. E i motivi sono molti.
Innanzitutto, Watamu si apre su tre baie susseguenti: la Blu Lagoon, la Turtle Bay (con la sua spettacolare barriera corallina) e la Watamu Bay (con tre isolotti che, durante la bassa marea, sono uniti alla spiaggia da veri e propri “cordoni di sabbia”). L’autunno e l’inverno sono i periodi migliori per una vacanza in questa zona.
A Watamu, come in tutta la costa del Kenya, le cose da fare non mancano, come un’escursione alla Rift Valley, al lago Nakuru o alla riserva naturale di Arabuko Sokolo. In alternativa si può fare snorkeling alle grotte di Teva, o si può visitare il Mida Creek, una profonda insenatura della costa, col bordo ricoperto di mangrovie.
A pochi minuti dal villaggio di Watamu si trovano le rovine di Gede: si tratta di un’antica città islamica, risalente al XIII secolo, che sorge proprio nella foresta di Arabuko Sokolo. Abbandonata senza un motivo apparente, viene oggi considerata una “città fantasma”. Al di là di leggende e superstizioni, dal punto di vista archeologico è uno dei siti meglio conservati del Kenya.
E se Watamu è una delle principali mete turistiche del Kenya, lo deve anche al gran numero di alberghi e resort: come l’Aquarius Beach Resort, che sorge a ridosso del Parco Marino di Watamu.
Watamu, in Kenya, è un autentico paradiso in bilico tra passato e modernità.
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